Affittare un immobile arredato è una pratica sempre più comune, soprattutto nelle grandi città e nelle località turistiche. In questo contesto, redigere un inventario beni mobili è una precauzione spesso sottovalutata ma estremamente utile sia per il locatore che per il locatario.
Che si tratti di un contratto a lungo termine o di un affitto breve, questo documento rappresenta una tutela fondamentale. Scopriamo di cosa si tratta, quando è necessario e come si redige.
Che cos’è l’inventario beni mobili in locazione
L’inventario dei beni mobili è un elenco dettagliato dei mobili, elettrodomestici e oggetti presenti nell’immobile concesso in affitto. Questo documento descrive anche lo stato di conservazione di ciascun elemento al momento della consegna dell’immobile, costituendo una vera e propria fotografia della situazione iniziale.
Un inventario redatto correttamente è utile per prevenire controversie alla fine del contratto, nel momento in cui l’immobile viene riconsegnato al proprietario.
È obbligatorio fare l’inventario dei mobili in un affitto?
La legge italiana non impone obbligatoriamente la redazione di un inventario per gli immobili arredati, ma lo raccomanda fortemente, soprattutto nei seguenti casi:
- L’appartamento è completamente arredato;
- Sono presenti elettrodomestici e complementi d’arredo di valore;
- Il contratto è a breve termine (es. affitti turistici, studenti, lavoratori);
- Si desidera tutelare il deposito cauzionale.
Per chi lavora nel settore, come un’agenzia immobiliare affitti brevi o property manager, avere un inventario aggiornato è una prassi imprescindibile per garantire trasparenza e sicurezza.
Come redigere un inventario beni mobili efficace
La redazione dell’inventario non è complessa, ma richiede attenzione ai dettagli. Ecco i passaggi fondamentali:
1. Elenco stanza per stanza
Compila una lista completa dei beni mobili presenti, ad esempio:
Soggiorno: divano, tavolo, sedie, TV, mobile porta-TV
Camera da letto: letto, materasso, armadio, comodini
Cucina: frigorifero, forno, piano cottura, lavastoviglie
Bagno: lavatrice, mobile lavabo, specchio
2. Descrizione dello stato
Accanto a ogni oggetto indica lo stato: nuovo, usato, segni di usura, difetti visibili, ecc.
3. Fotografie
Le immagini aiutano a documentare l’effettiva condizione degli arredi. Meglio se scattate con data e organizzate per ambiente.
4. Firma delle parti
L’inventario deve essere firmato da locatore e locatario, e allegato al contratto di locazione per avere valore legale.
Cosa includere e cosa no nell’inventario mobili locazione
Da includere:
- Mobili (sedie, tavoli, armadi, letti)
- Elettrodomestici (frigorifero, forno, lavatrice)
- Tende, tappeti, quadri
- Stoviglie e utensili da cucina (soprattutto negli affitti brevi)
Da escludere:
- Elementi strutturali come piastrelle, porte, sanitari, a meno che non presentino difetti visibili.
Cosa succede se manca l’inventario beni mobili
In caso di assenza dell’inventario e di controversie, la legge tutela maggiormente l’inquilino. Se il locatore non è in grado di dimostrare i danni ai beni, difficilmente potrà trattenere parte della cauzione.
Per evitare questo scenario, è sempre consigliabile stilare un documento firmato da entrambe le parti, allegando anche eventuali fotografie.
Cosa può fare il locatario se l’inventario non esiste
Anche l’inquilino può tutelarsi:
- Proponendo la redazione di un inventario al locatore;
- Scattando foto o video dettagliati dell’arredamento all’ingresso;
- Inviando una comunicazione scritta con eventuali difetti riscontrati.
Queste precauzioni possono fare la differenza nel caso di contestazioni a fine locazione.
Fine del contratto: cosa succede con l’inventario
Alla fine dell’affitto, locatore e locatario dovrebbero effettuare un sopralluogo congiunto e confrontare lo stato attuale dell’immobile con l’inventario. Se tutto è conforme, la cauzione viene restituita. In caso di danni o mancanze, il proprietario potrà trattenerne una parte, purché in maniera proporzionata.
Inventario mobili locazione: chi paga se qualcosa si rompe o manca?
Se un mobile si rompe:
- Per usura ordinaria: è il locatore a doverlo sostituire;
- Per colpa dell’inquilino: sarà il locatario a dover riparare o sostituire il bene.
Se un mobile manca alla fine del contratto e non c’è un accordo scritto tra le parti, il locatore può trattenere una parte della cauzione o chiedere un risarcimento.
Conclusioni e consigli utili da Realkasa
Realkasa consiglia vivamente ai proprietari e agli affittuari di includere l’inventario beni mobili nel contratto di affitto, soprattutto in presenza di immobili arredati o nei contratti a breve termine. Un documento semplice ma ben fatto può evitare lunghe controversie e tutelare gli interessi di entrambe le parti.
Se sei un proprietario o un inquilino e hai bisogno di assistenza nella gestione dei tuoi contratti di locazione, Realkasa è al tuo fianco con servizi dedicati per l’affitto e la gestione di immobili arredati.
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Articolo scritto da RealDigitale – Smart-Tech Agency